Biodanza nelle scuole

1. Apprendere/rinforzare la capacità di mettersi in gioco all’interno di un gruppo di pari in una dinamica di rispecchiamento e di confronto dove possano emergere, in un clima di condivisione, caratteristiche e risorse personali altrove non pienamente espresse.

2. Sollecitare le abilità pratiche, cognitive, sociali, comunicative e affettivo-emotive, attraverso l’attività concreta del laboratorio, per meglio definire la percezione di sé e della realtà, dando spazio ad una dialettica spontanea sui temi del proprio Io fisico e psicologico all’interno di un contenitore protetto e monitorato dall’adulto educatore.

Il metodo consiste in un insieme di esercizi individuali, di coppia e di gruppo proposti attraverso una Gestalt tra musica, movimento sentito e incontro nel gruppo.

La Biodanza non si riferisce ad una particolare forma di psicoterapia o di danza intesa come balletto, ma ha una più ampia accezione che include il concetto di “movimento di vita” il quale richiama ognuno all’unicità del proprio progetto. Nonostante sia inserita nelle danze terapeutiche contemporanee, la proposta è principalmente pedagogica, in quanto offre un percorso di crescita personale tramite lo sviluppo di potenziali umani: ‘è una Pedagogia della Vita’, dal momento che cerca di istaurare comportamenti di vita sani, rinforzando la “parte sana” che ognuno possiede, in funzione al benessere personale.

La sua metodologia, a mediazione corporea, mira ad accrescere la capacità di esperire con intensità e presenza ogni istante e a facilitare l’espressione del proprio mondo emozionale e affettivo.

"L'azione educativa della Biodanza nei confronti dei bambini ha come obiettivo quello di risveglare in loro gli stimoli più salutari verso la vita, dando ad essi la possibilità di esprimersi e di orientarsi in modo autentico e sano. Una Educazione Biocentrica è una rieducazione del vivere, dove l'educando apprende, non solo attraverso il cognitivo, ma anche attraverso la percezione, la sensorialità, l'intuizione, l'espressione di sè in relazione all'altro. quanto più piacevoli sono le situazioni vissute, maggiormente si rinforzano i processi d'apprendimento" (Rolando Toro)